Lo specchio
Giacomo 1:21-27
siate facitori della parola e non uditori soltanto, ingannando voi stessi…
Lo specchio ci mostra la realtà e i particolari di come siamo, dove dovremmo intervenire, sistemare, curare, e Giacomo usa questo esempio affinché il Signore stesso alla luce e specchio della Parola di Dio, ci indichi quali siano le necessarie ulteriori cure intensive a cui noi dovremmo sottoporci. Il testo biblico è una forte critica, una denuncia, contro una religione fatta solo di “ascolto”, di “parole” e non di fatti. Abbiamo quini bisogno di porci davanti ad uno specchio.!
Mattino,sveglia ti alzi, vai in bagno, ti guardi allo specchio. Quello che vedi non ti piace. I capelli in disordine, la barba lunga. Devi lavarti la faccia, usare il sapone. Devi farti la barba con il rasoio e poi il dopobarba. Devi pettinarti. Devi lavarti i denti, devi avere un alito gradevole… Devi metterti a posto per iniziare la giornata ed essere “presentabile”. Che fatica, però, che noia, non ne ho voglia. Rimango così come sono, ma non è uno spettacolo gradevole da vedersi per chi ti deve vedere. Aria scocciata. Non saluti. Brontoli. Sembri arrabbiato.
Non ti importa nulla di come ti presenti, che cosa dici, come ti comporti? No. Sicuramente non fai contenti gli altri e non sei nemmeno contento tu. Lo specchio è pure la tua coscienza: sai di esserti comportato male, guardi a te stesso e te ne dispiace. Metterai riparo a questa situazione? Qual è però la tua situazione davanti a Dio? Come sei di fronte a Lui? Altrettanto sgradevole? Quando pensi di dover mettere a posto le cose fra te e Dio? Non rimandare, forse domani sarà troppo tardi. Che fare? Torniamo “in bagno”, ricominciamo da capo, come se ti fossi alzato ora; impegno, un po’ di lavoro… esce dal bagno …una persona nuova! Che è successo: è pulita, ben rasata, ben vestita, gradevole d’aspetto e di comportamento: tutti in casa ne rimangono sorpresi. Che è successo? Mi sono ravveduto… ho deciso di rimettere finalmente tutto a posto… vediamo gli elementi per essere …facitore dell’opera, beato nel suo operare…
Pulizia: “Perciò, deposta ogni lordura e residuo di malizia” (21a). Sporco da ripulire, non saremo mai realizzati fintanto che non assomiglieremo moralmente e spiritualmente a Gesù, fintanto che non ci “ripuliremo dentro” non saremo figli autentici di Dio. Di questa ripulitura è simbolo il battesimo. 1 Pietro 3:21. Per questo la Parola di Dio ci esorta a fuggire dalle contaminazioni del mondo 2 Pietro 2:20, a purificarci da ogni contaminazione di carne e di spirito 2 Corinzi 7:1. Tutto questo, in virtù dell’opera purificatrice del Signore Gesù e dello Spirito Santo che possiamo e dobbiamo invocare, dobbiamo gettarlo via come un vestito vecchio, ogni lordura, ogni malizia.
Usare il sapone che ci può pulire dentro! “ricevete con mansuetudine la parola piantata in voi“ 21b Usare con abbondanza il “sapone”, per ricevere con gratitudine la Parola di Dio: la persona e l’opera del Salvatore Gesù Cristo e la Parola scritta di Dio, potente ed efficace. Riceverla non solo nella nostra testa come conoscenza, ma nel vostro cuore applicandola con fede. “Con mansuetudine” vuol dire con umiltà, modestia, gentilezza, disponibilità fiduciosa, virtù che rendono l’uomo sottomesso alla verità della Parola. Salmo 25:9; Isaia 66:2. Lo Spirito Santo “scrive nel cuore” la Parola per metterci in grado di viverla e praticarla; come un seme innestato, diventa parte di noi stessi, trasforma il nostro cuore e ci conforma, ai santi precetti di Dio. 2 Corinzi 3:18
Usare il detersivo: “la quale può salvare le anime vostre” 21c il sapone pulisce, il detersivo opera nelle superfici più dure, l’anima più dura! Giacomo insiste, e c’è un buon motivo. “E siate facitori della parola e non uditori soltanto, ingannando voi stessi” (22). Mettere in pratica ciò che essa prescrive, applicare veramente questo “detersivo”, e non solo per finta, come fanno qualche volta i bambini che, mandati a lavarsi la faccia si inumidiscono solo le dita e se le passano sulle guance. Lavarsi veramente, “strigliarsi” con intensità. Ricevere la Parola per fede nel cuore, e lasciare che essa produca frutto nella nostra vita Non siate solo uditori, ingannando noi stessi: Il Signore non ci lava volenti o nolenti gettandoci addosso secchiate d’acqua! Matteo 7:21
Lo specchio:. Ed ecco così che arriviamo finalmente all’analogia dello specchio: 23, 24. Quando ci guardiamo allo specchio: le vere sembianze vengono rivelate. La Parola di Dio, e non le nostre illusioni, rivelano il vero volto di ogni essere umano. La visione magari non ci sarà molto gradevole, vorremmo far finta di niente, dimenticarla, illuderci di essere diversi, magari belli. La realtà, però rimane! Le macchie del peccato sono visibili e persistenti. Dobbiamo ricorrere ai mezzi necessari per rimuoverle, e questo mezzo è la Persona e l’opera del Signore e Salvatore Gesù Cristo! Non accontentiamoci di una semplice operazione di cosmesi, chili di profumo per non doverci lavare, non servirà a nulla. Aggraverà il problema. Esamina diligentemente di sé stessi. “Ma chi esamina attentamente la legge perfetta, che è la legge della libertà” 25a. esamina intensamente e diligentemente (come quando qualcuno ti vorrebbe schiacciare le pustole, togliere un pelo!) ” alla legge perfetta della libertà” la regola della vita. La Parola di Dio “Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera” 2 Timoteo 3:16,17
Naturalmente non basta “lavarsi solo una volta al mese o all’anno, ma ci vuole costanza,…e persevera in essa” 25b; Perseverare, studiare, credere, ubbidire a questo insegnamento. Salmo 1:2 cioè in ogni condizione, sotto ogni tentazione ed afflizione. “Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli” Giovanni 8:31.; Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e in essa persevera, non sarà un ascoltatore smemorato ma uno che la mette in pratica; egli sarà felice nel suo operare. In opposizione al semplice udire, operare, agire, sulla base della Parola significa già potere pregustare la futura beatitudine.
L’Apostolo termina con tre esempi concreti di che cosa vuol dire “vivere puliti”. 1. La lingua: l’uso della lingua, (26). La nostra fede, per essere autentica, deve incidere, determinare, tutto il nostro comportamento, pensieri, parole, ed opere. Magari uno ritiene di essere religioso, ma non sa tenere a freno la propria lingua: pettegolezzi, maldicenze, cattiverie, critiche…. La sua religione è futile, vuota, inutile, non ha realtà e non porta beneficio; lo specchio prima di parlare, riflette….
2. Religione autentica. 27A; sottolinea che la religione autentica: di opere, concrete, visibili, tangibili, ad imitazione pratica di Dio come si è rivelato in Cristo. La vera, sincera e genuina religione è quella pura da ogni ipocrisia, non quella fatta di osservanze esteriori; include tutti gli atti di carità: conforto, consiglio, sollievo, di buone opere e santità nel comportamento, nella testimonianza.
3. Conservarsi puri: 27b non tornando a contaminarvi con il mondo, perché il mondo è sporco e contaminato, Gesù ha il potere di purificarci da queste contaminazioni, liberarci dalle concupiscenze mondane e dalla contaminazione morale
Questa è una buona terapia, ma non basta, perché spesso preferiamo dimenticare ciò che nello specchio abbiamo visto. Lo specchio ci mostra la realtà e i particolari di come siamo, dove dobbiamo intervenire, sistemare, e curare, affinché ognuno di noi sia felice nel suo operare.