il sordomuto

hearing_difficulties

Marco 7:31-37

Vedere, udire, sentire con il tatto, odorare, gustare… sono i cinque sensi che ci permettono di percepire il mondo circostante e con lui interagire. Aggiungendo la nostra capacità di comunicare attraverso la parola e i gesti, la sensibilità che ci permette di intuire stati d’animo, situazioni e necessità, la capacità di intendere ed apprezzare la bellezza, l’armonia, la bontà e la giustizia. Ultima, ma non meno importante, è quella capacità che ci permette di essere sensibili alla presenza di Dio, di intendere ciò che Egli di Sé stesso ci rivela attraverso le Sue opere e Parola, come pure di stabilire e coltivare un rapporto con Lui. A causa però della corruzione della natura umana, ciascuno di noi soffre di mancanze più o meno grandi in una o più di queste capacità, fino a giungere all’assenza di queste funzioni. Diventa un handicap che impedisce a molti di non avere quella pienezza di vita con Dio. Ma in Gesù c’è speranza; come dice il profeta Isaia 35:5,6 Egli, risanando cuori, menti, anime, e sensi d’uomini, donne e bambini, ridando la vita a chi l’aveva perduta, annunciava e confermava il compimento della speranze. Nel testo notiamo delle caratteristiche che non dobbiamo lasciarci sfuggire.

Il sordomuto:“…gli presentarono un sordo che parlava a stento, pregandolo di imporgli le mani“. Persone compassionevoli portano a Gesù un uomo che soffre a causa di un handicap, un sordo; piene di fiduciosa speranza. Forse nato sordo e non avendo avuto modelli di linguaggio udibile, non aveva mai sviluppato una corretta capacità di parlare. Il sordomutismo è una malattia diffusa ancora oggi. La situazione del sordo assume per noi un valore spirituale che va oltre la sordità fisica; è la condizione comune prima di incontrare Cristo, essere sordi nei riguardi della Parola di Dio. Dio parla, ma l’uomo non l’intende, non comprende l’importanza che esso ha per la sua stessa vita. Ha ascoltato forse più volte il messaggio, ma la voce gli è passata sopra non penetrare nella mente. L’orecchio era presente, ma i collegamenti con la mente erano impediti e il messaggio non ha avuto effetto; mentre altri accolgono il messaggio di grazia, con commozione e riconoscenza, in lui o lei orecchie chiuse; sordi all’insegnamento, alle indicazioni, agli avvertimenti ed alle esortazioni. Fratelli, amici, parlano, incoraggiano ma è una lingua straniera incomprensibile o almeno non abbastanza comprensibile, è sorda, in più, non avendo mai fatto esperienza della grazia di Dio, è come muta.

Non sa parlare… “nulla da dire” “nothing to say”

Gesù può guarire: “Egli, condottolo in disparte, lontano dalla folla, gli mise le dita negli orecchi e, dopo aver sputato, gli toccò la lingua”. Gesti strani… prendiamone l’insegnamento: in disparte. Gesù separa sempre – in qualche modo – coloro che Egli chiama con la Sua grazia, dal resto del mondo. “sano individualismo cristiano” passatemi il termine; non è una convenzione sociale, folle, spettacoli, tutti giù o tutti su. Gesù chiama singolarmente, vuole stabilire e coltivare un rapporto individuale, intimo. Benché la fede è vissuta nella dimensione sociale, prende forza nella comunione privata… è il mio rapporto personale con il Signore e Salvatore Gesù Cristo. La stessa parola “chiesa” significa quelli che sono “usciti fuori” dalla massa per stare con Gesù. Le dita di Gesù. rappresentano l’esercizio del potere di Gesù. Nella Bibbia si parla del “dito di Dio” che opera meraviglie, che scrive la Sua legge su tavole di pietra, Gesù scaccia i demoni… col dito di Dio, il regno di Dio è dunque giunto fino a voi” Luca 11:20; “Il dito” di Dio in Gesù rimuove l’ostruzione dell’udito spirituale, è l’artefice della creazione e della nuova creazione che dona un nuovo udito. La saliva di Gesù… la cosa può forse lasciarci disgustati… ma anche questo è significativo. Non basta infatti “sentire parlare” delle potenza dell’opera di Cristo. E’ necessario che vengano applicate a noi, applicate specificatamente al nostro caso, lì dove risiede il nostro problema. Per questo dobbiamo aprire il nostro cuore e lasciare che Cristo operi in noi in modo specifico. Lo sguardo di Gesù. “Alzati gli occhi al cielo, sospirò e gli disse: Effata, che vuol dire: Apriti!”. Gesù alza gli occhi al cielo per indicare quale sia la fonte della Sua autorità, vale a dire Dio Padre. Giacomo 1:17; Dov’è la fonte di tutto ciò che di meglio desideriamo per la nostra vita? Il sospiro di Gesù. E’ il sospiro della sua compassione per la tristezza della condizione umana, che Egli è venuto a sanare. E’ il sospiro sconsolato davanti alla durezza del cuore umano, all’ingiustizia e prevaricazioni degli uomini, alla loro incoscienza, stupidità ed insensibilità, il sospiro di chi come Gesù è sensibile e attento mentre nota e osserva, che tutto questo nulla sembra importare. Il comando di Gesù. Apriti“! E’ il comando pieno di forza ed autorevolezza dopo di che il cuore umano si apre per dare veramente ascolto alle cose dette dal Signore. Atti 16:14. Quando Dio interviene pure l’orecchio si apre e si dispone ad imparare ad essere discepolo di Gesù.

Risultato: “E subito gli si aprirono gli orecchi si sciolse il nodo della sua lingua e parlava distintamenteAl comando di Cristo l’opera della creazione viene rinnovata, tutto ciò che il Signore compie, risulta “molto buono”: il parlare di quel sordomuto ora è chiaro. Allo stesso modo coloro che vengono aperte le orecchie e la cui favella spirituale è sciolta, dicono con chiarezza ciò che hanno visto, udito e toccato, dell’opera di Dio sulla loro anima. Sono stati liberati dall’impurità della loro natura, della corruzione del loro cuore, della gravità del loro peccato. Hanno ricevuto per grazia guarigione, perdono, giustizia e salvezza eterna; in una parola, ora essi possono parlare apertamente dell’amore di Dio, della gloria ed eccellenza di Cristo, della loro fede e speranza in Lui, del loro amore verso di Lui e dell’opera dello Spirito di Santo a tal punto che“Gesù ordinò loro di non dirlo a nessuno; ma quanto più lo vietava loro, tanto più essi lo divulgavano”. Si, viene “sciolta la lingua” ma una cosi grande gioia non si può trattenere. Gesù non poteva contenere l’entusiasmo della folla. Allo stesso modo coloro che hanno ricevuta la grazia di Dio, coloro che hanno conosciuto Cristo da vicino e che hanno fatta una vera esperienza delle cose di Dio, non possono fare a meno di parlarne. Sono come il vino nuovo spumeggiante che fa esplodere le bottiglie nuove. Davanti alla folla festante di Gerusalemme, Gesù aveva detto: “Io vi dico che se costoro tacessero, griderebbero le pietre” (Luca 19:40). “E, pieni di stupore, dicevano: Egli ha fatto bene ogni cosa: egli fa udire i sordi e parlare i muti!” Tutte le Sue opere miracolose, tutto ciò che Egli aveva fatto dall’eternità, tutte le promesse e benedizioni, tutto ciò che Cristo ha fatto nel tempo e nell’eternità, è fatto bene. Egli l’ha compiuta bene ed a fondo e ha dato questa grazia anche a te.

Le capacità dei nostri sensi di interagire con l’ambiente in cui viviamo, con gli altri, e soprattutto con Dio, è uno dei meravigliosi doni che Dio ha fatto alle sue creature umane. A causa della corruzione del peccato, ci portiamo dietro infermità ed handicap che frustrano le nostre potenzialità. Se il tuo orecchio è attento e sensibile, il tuo parlare è distinto, dai gloria a Dio questa mattina e ringrazialo per la Sua opera, ma se non senti più distintamente la voce di Dio, stenti a parlare, vieni a Gesù per ristabilire le sensibilità rovinate, il senso che ci permette di percepire e di coltivare il prezioso rapporto personale con Dio. Lasciamoci condurre in disparte da Gesù, lasciamo che la forza del suo “dito” ci guarisca e trasformi applicando su di noi la Sua virtù risanatrice.

Al Suo potente comando potremo veramente “aprirci” e veder sciolta la nostra lingua impedita, per magnificare e lodare il Salvatore, per testimoniare al mondo di ciò che Gesù può fare.

Signore fai sorgere un’irrefrenabile carica di esaltare il Tuo Nome!

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