Genesi 12:1; Ebrei 11:8
Un comando incredibile: Improvvisamente, Dio prende un uomo e gli dice: “Voglio che ti alzi e te ne vada, lasciandoti tutto alle spalle: la tua casa, i tuoi parenti, persino il tuo paese. Voglio mandarti in un posto, ma ti dirò dove man mano che percorrerai la strada”. Reazione… Ebrei 11:8
Non gli mostrò come avrebbe sostenuto o nutrito la sua famiglia, non gli disse quanto lontano sarebbe dovuto andare o quando sarebbe arrivato. Ma solo due cose: “Vai” “Ti mostrerò la strada”. In poche parole Dio gli disse: “Da questo giorno in poi, voglio che tu mi dia tutti i tuoi domani. Vivrai la tua vita mettendo il tuo futuro nelle mie mani, un giorno alla volta. Ti sto chiedendo di arrendere la tua vita alla promessa che sto per farti, Abrahamo. Se lo farai, io ti benedirò, ti guiderò e ti porterò in un posto che non hai mai immaginato”. Il posto in cui Dio voleva portare Abrahamo è il posto in cui vuole portare ogni membro del corpo di Cristo. Infatti, la figura di Abrahamo è di “un uomo modello”, un esempio di come camminare davanti al Signore, e di come piacere a Dio. Abrahamo non era un giovane quando Dio lo chiamò a prendere questo impegno. Era già zio di Lot, e probabilmente aveva un piano in mente per assicurare il futuro della sua famiglia. Perciò considerò diverse cose, ponderando la chiamata di Dio. Significava separare la sua famiglia dal resto dei parenti e dagli amici, e doversi fidare di Dio per tutto ciò di cui avrebbero avuto bisogno. Ma Abrahamo “credette nel Signore, che glielo mise in conto di giustizia” (Genesi 15:6). L’apostolo Paolo afferma che tutti quelli che credono e confidano in Cristo sono figli di Abrahamo, come lui, veniamo considerati giustizia perché prestiamo ascolto e affidiamo tutti i nostri domani nelle mani del Signore. Anche Gesù ci invita a questo stile di vita: Matteo 6:31-34 Non vuol dire che non dobbiamo fare progetti per il futuro o non fare niente; ma semplicemente: “Non siate ansiosi e non preoccupatevi per il domani”. Se ci pensi, la gran parte delle nostre ansietà sono concentrate su cosa potrebbe accaderci domani. Siamo assillati costantemente da due piccole parole: “E se?”. “E se l’economia crollasse, e perdessi il mio lavoro? Come pagherò il mutuo? Come potrà sopravvivere la mia famiglia? E se mi ammalassi dovessi andare all’ospedale?e se la mia fede non dovesse reggere nei momenti di crisi?”. Migliaia di “se” pieni di ansietà.
Gesù interrompe i nostri “se” “Il vostro Padre celeste sa prendersi cura di voi”Matteo 6:26,28-30 Con gioia abbiamo dato al Signore tutti i nostri ieri, abbiamo confidato in Lui per il perdono dei peccati, per i fallimenti del passato, per i dubbi e le paure. Allora perché non dovremmo fare ugualmente con tutti i nostri domani? La verità è che ci aggrappiamo al nostro proprio futuro, volendo il diritto di tenersi i propri sogni. Facciamo i nostri piani senza Dio, e poi gli chiediamo di benedire e adempiere quelle speranze e quei desideri. Il nostro è un tempo di grande confusione dottrinale, la cultura materialistica del mondo imperversa molti genitori cristiani sentono la pressione di regolare la carriera dei propri figli, timorosi del loro futuro, questo ha prodotto una generazione di giovani così motivati al successo da essere stressati. Questi ragazzi hanno ricevuto il messaggio di non averne mai abbastanza e a chiedere di più. Corse per il successo, tutto e subito, ma anche droghe alcol, e ragazzi normali dai sogni semplici si sentono falliti, incapaci di poter competere. A tutti è stato istillato il timore del domani. È questa l’eredità dei cristiani che hanno conosciuto la fedeltà di Dio? Alzati e vai, e dammi tutti i tuoi domani. Permettimi di programmare i tuoi passi, e permetti al mio Spirito di guidarti. Arrendi tutti i tuoi piani e arrendi te stesso. Abrahamo dovette mettere da parte ogni piano, ogni speranza e ogni sogno, ogni preoccupazione per il futuro e per la sua famiglia. E non fu facile per lui. Significò mettere da parte ogni ansietà e ogni preoccupazione per il domani, e credere che Dio lo avrebbe benedetto e protetto in ogni situazione. Ma il nostro Padre celeste non chiede meno ai suoi figli oggi.
Attitudine nei domani: Per fede Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli doveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava . Abrahamo incontrò molti pericoli, problemi, delusioni a causa della sua ubbidienza a Dio; così altri uomini o eroi della fede che leggiamo in Ebrei 11 esempi di fede, di affidare i nostri domani a Dio. L’apostolo Paolo, lascia la sua posizione sociale e religiosa quando Dio lo chiama, va e ti mostrerò quanto ( successi, gloria, onori sociali ?) devi soffrire a causa del Mio nome… Infatti la vita di Paolo si trasforma da persecutore a perseguitato; si alza e va, evangelizza parte del mondo conosciuto, 1° 2° viaggio missionario, poi viene messo in prigione, condotto a Roma…
“Perché questo è accaduto a me?” ma chi me lo fa fare? Perché?
Paolo aveva due opzioni nella sua situazione. Poteva auto-vittimizzarsi, “Perché proprio io?”. Poteva cadere in una voragine di disperazione, depressione: “Eccomi qui legato; il mio ministero è in catene, mentre gli altri lì fuori godono la raccolta delle anime. Al contrario, Paolo scelse di chiedersi: “In che modo la mia situazione attuale può portare gloria a Cristo? Come posso trarre del bene da questa mia prova?”. Vedete, è possibile sprecare ansiosamente i nostri giorni aspettando di essere liberati dalla sofferenza. Se questo è l’obiettivo, mancherà il miracolo e la gioia di essere liberati dalle nostre prove. È lo stesso Paolo che scrive Filippesi 1:12 La mia afflizione è diventata una fonte di gioia Queste catene hanno reso la mia predicazione più coraggiosa che mai. Quando lasci il tuoi domani nelle mani di Dio, le afflizioni si trasformano in gioia, le prove si trasformano in opportunità, le sofferenze in benedizioni; non essere rassegnato o indifferente alle tue circostanze. “Questa è l’afflizione che Dio ha permesso? Io ne trarrò il meglio. Questo non significa mettere il domani nelle mani di Dio. Filippesi 4:4 Ecco il messaggio da Abrahamo a Paolo: non dobbiamo fare qualcosa di grande per il Signore ma solo affidargli i nostri domani. Il nostro ruolo è mettere la nostra vita nelle mani di Dio e credere che si prenderà cura di noi. Cristo è predicato nelle tue attuali prove? La tua famiglia, i tuoi figli, vedono l’Evangelo all’opera in te? O vede solo panico, disperazione e lamentele sulla fedeltà di Dio?
L’avvicinarsi del domani: Per fede Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli doveva ricevere in eredità… l’eredità si avvicina: Paolo scrive: “Affinché nel giorno di Cristo abbia di che gloriarmi, per non aver corso invano né invano faticato” Filippesi 2:16. Si sta avvicinando il giorno in cui Dio ci mostrerà il paese; alla presenza di Cristo ci verranno svelati i segreti della nostra redenzione. La Scrittura dice che quel giorno i nostri occhi saranno aperti, e contempleremo la gloria del Signore senza essere rigettati da lui. I nostri cuori si infiammeranno mentre ci svelerà tutti i misteri dell’universo e ci mostrerà la Sua potenza. Improvvisamente, vedremo la realtà di tutto quello che ci è stato messo a disposizione nelle prove terrene: la potenza e le risorse del cielo, gli angeli a nostra protezione, la presenza dimorante dello Spirito Santo. Paolo riassume il tutto in queste parole: “Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti” (Filippesi 3:13). Anch’io stamattina mi protendo verso il domani, perché so che il Padre mio se ne prende cura… so che Dio mantiene la Sua Parola … che fa cooperare ogni cosa per il mio bene… che è con me e non mi abbandonerà mai.. che i suoi occhi sono su di me, e i suoi pensieri verso di me sono sempre buoni… che le sue promesse non possono fallire.
Affido al Signore tutti i miei domani